Per chi non lo sapesse, Google Tag Manager (GTM) è uno strumento gratuito utilizzato per gestire e distribuire i tag nei siti o nelle applicazioni, senza dover modificare il codice originale. Inoltre, rende molto più semplice il controllo dei tag, poiché tutto si trova in un unico posto.
Nonostante sia un grande facilitatore, se non viene utilizzato in modo organizzato, può finire per complicarci la vita. Per questo motivo, vi presentiamo 6 consigli per utilizzare GTM:
1. Usare alcune convenzioni per la denominazione dei tag
Dopo un po' di tempo di utilizzo, GTM può diventare un pasticcio se aggiungiamo tag senza specificare esattamente a cosa servono.
2. Usate le cartelle
GTM vi offre la possibilità di creare cartelle per raggruppare i vostri tag. Potete creare una cartella chiamata "Facebook" e metterci dentro tutto ciò che riguarda Facebook! In questo modo saprete subito dove andare!
3. Utilizzare variabili costanti
Poiché utilizziamo diversi ID in più tag, la creazione di una variabile che riporti tali valori è l'opzione migliore, perché possiamo utilizzarli più volte senza preoccuparci di ricordare tali ID.
4. Utilizzare lo strato di dati
Anche se è un po' complicato per chi è agli inizi, il Data Layer è una parte importante della gestione. Quando volete tracciare una parte specifica del vostro sito e gli eventi predefiniti di GTM non consentono questo tipo di interazione, il Data Layer vi aiuterà molto.
5. Implementare gli ID negli elementi importanti del sito
Questo è molto importante, soprattutto quando la pagina ha dei pulsanti. Chiedere allo sviluppatore di inserire un id in questi elementi può rendere più facile l'inserimento di un evento su quel pulsante. È bene ricordare che ogni ID deve essere unico per ogni pagina.
6. Non impostare troppi tag da attivare contemporaneamente
Questa è una limitazione derivante dai browser. Purtroppo, questi hanno un limite al numero di richieste HTTP che possono avvenire contemporaneamente. Se si attivano 10 tag diversi in un evento, molto probabilmente alcuni di essi non si attivano. Ma se non si ha la possibilità di scegliere quali tag debbano essere attivati o meno, si può pensare di dare priorità o di farli attivare in sequenza.